La scorsa analisi era stata pubblicata nell’imminenza dell’ultimo significativo evento di pioggia.
I modelli previsionali lasciavano intravedere fenomeni quanto mai intensi, che, nei fatti, si sono dimostrati, per fortuna, molto meno potenti e persistenti.
E’ stato un errore, abbastanza importante, della dinamica previsionale. Dopo pochi giorni, sulla sponda mediterranea della Spagna, si è assistito ad un evento alluvionale drammatico con centinaia di morti e distruzioni diffuse. Questo evento ha avuto una intensità paragonabile a quella prevista, e non avvenuta, appena 4 giorni prima sulla parte occidentale della pianura padana.
Quello che sembrava un errore assoluto, è stato in realtà un errato posizionamento.
L’alluvione di Valencia è stata causata da piogge simili a quelle cadute nel nord ovest italiano nell’ottobre 2020. 4 anni fa i danni, pur considerevoli, non furono minimamente paragonabili a quanto accaduto in Spagna. Questo è da attribuire, tra le concause positive, alla presenza dello storico e articolato sistema irriguo presente nel nostro territorio che, con la sua multifunzionalità, svolge anche fondamentali funzioni di laminazione delle portate di picco, e di gestione intrinseca delle criticità alluvionali.
Il confronto tra l’esperienza spagnola e quanto accaduto nel 2020 in Italia, rende ancora più urgente una revisione strutturale dell’approccio proposto rispetto all’applicazione del Deflusso Ecologico e rispetto alla necessità di mantenere in piena efficienza le derivazioni irrigue davanti al crescente rischio alluvionale rappresentato dall’aumento dell’intensità delle piogge.
Sottrarre risorsa irrigua al comparto agricolo nei momenti di maggiore severità, diventa elemento di indebolimento del sistema; inoltre, non investire sulla messa in sicurezza delle derivazioni irrigue fluviali, magari investendo al contrario in progetti di presunta rinaturazione, è ulteriore elemento di indebolimento strutturale che rischia di minare il secolare equilibrio del sistema irriguo risicolo.
Tornado all’analisi delle riserve, il manto nevoso non è ancora minimamente costituito. Le prime nevicate delle scorse settimane sono state compromesse dalle attuali temperature ancora molto sopra la media.
Il lago Maggiore è in condizioni di equilibrio tra afflussi e deflussi, nell’intorno di 100 cm.
La falda freatica è in una fase inedita, almeno rispetto agli ultimi 4 anni, con un ridotto calo dovuto prevalentemente alla percolazione delle importanti piogge delle ultime settimane. Questo andamento della falda è indicatore dell’anomalia pluviometrica del 2024; dopo l’incremento primaverile dovuto proprio all’eccezionale piovosità, si assiste a questa fase di quasi stabilità, in totale discordanza con l’andamento degli ultimi anni.
Riserve Nevose:
L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche analizzate nell’intorno del Monte Rosa non presenta accumuli significativi.
Lago Maggiore:
Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 100 cm sullo zero di riferimento, con un andamento tendenzialmente stabile.
Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.
Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 8 novembre.
Andamento Falda:
La falda freatica è una inedita fase di ridotto calo in conseguenza delle copiose piogge delle ultime settimane.
Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.
Nota sull’uso delle informazioni:
Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.
Nelle ultime settimane:
Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (aprile - ottobre) dell’ultimo triennio a Sartirana Lomellina.
Nell’ultimo semestre (maggio – ottobre) la cumulata del 2024 è superiore al 2022 e al 2023. Le piogge di ottobre sono nettamente superiori alle precedenti annate. Questo andamento è in linea, purtroppo, con l’anomalia piovosa della scorsa primavera.
Scala di allarme riserva irrigua comparto risicolo e possibili interventi emergenziali:
La conclusione delle attività irrigue porta a sospendere la predisposizione della scala di allarme, l’attività, fino al mese di dicembre, verrà sostituita da una indicazione e previsione di massima.
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