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ANALISI DI DETTAGLIO DELLE RISERVE IDRICHE IN AMBITO AGRICOLO, SITUAZIONE AL 9 FEBBRAIO 2023

Scritto da

Ing. Lasagna Alberto

Pubblicato il

10/02/2023

Confagricoltura Pavia, per mezzo del proprio servizio studi, prosegue con l’analisi delle riserve irrigue con particolare riferimento alla porzione più occidentale della pianura irrigua lombarda.

L’accumulo nevoso si mantiene particolarmente ridotto alle quote superiori. Diventa sempre più importante confidare in copiose precipitazioni nelle prossime settimane così da garantire una qual certa regolarità dei deflussi, almeno nei primi mesi della stagione estiva.

Ogni azione necessaria a garantire accumulo di risorsa in ogni contesto, dai bacini idroelettrici alpini, ai laghi fino alla falda nell’areale risicolo, deve essere posta in essere con la massima urgenza, avviando, se possibile e del caso, azioni straordinarie per salvaguardare da subito l’accumulo per l’uso idropotabile ed umano.

Salvaguardare ogni forma di accumulo a favore degli usi prioritari umani e agricoli diventa azione urgente ed indifferibile per mitigare le assenze di precipitazioni di questo inverno che, allo stato, conferma l’andamento siccitoso che portato la porzione nord occidentale d’Italia da areale più ricco di risorsa idrica a porzione di territorio più arida negli ultimi due anni.

Attualmente il lago Maggiore è in lenta ma costante risalita da circa un mese, grazie unicamente alla importante riduzione dei deflussi in quanto l’assenza di precipitazioni determina un afflusso davvero ridotto.

La falda freatica, nella stazione di misura di Sartirana Lomellina, presenta una decrescita ora purtroppo in linea con lo scorso anno compromettendo un andamento positivo riscontrato nello scorso mese di gennaio.

Analizzando nel dettaglio:

Riserve Nevose:
L’analisi delle riserve nevose, dal punto di vista statistico, si concentra sulla porzione di alpi Pennine, nell’intorno del Monte Rosa, dato quanto mai significativo per le riserve utili alla frazione occidentale di pianura irrigua lombarda pur trattandosi di accumuli piemontesi, si ricorda una volta ancora come questo dimostra la necessità di una gestione sempre più a livello di bacino e sovra regionale delle risorse irrigue.

L’accumulo medio nelle 4 stazioni considerate si mantiene, nonostante le ultime esigue precipitazioni del 6 febbraio, inferiore a quanto riscontrato lo scorso anno a pari data ed è il più basso degli ultimi 16 anni.

Lo stato attuale delle riserve è riportato nel seguente grafico che evidenzia il ridotto accumulo nevoso e come la tendenza dell’accumulo medio sia in costante calo negli anni.

Lago Maggiore
Il lago Maggiore presenta, ad oggi, un’altezza di circa 20 cm sullo zero idrometrico di Sesto Calende.

L’esperienza 2022 ci ha dimostrato come, nel rispetto della sicurezza idraulica di un’opera dalla complessa gestione, occorra accumulare risorsa in ogni tempo sfruttando anche i minimi fenomeni di scioglimento nivale, soprattutto in considerazione, appunto, del quanto mai ridotto accumulo nevoso.

Attualmente è in atto una lenta risalita dei livelli idrometrici dovuta non tanto ad afflussi sempre quanto mai esigui ma a una riduzione importante delle derivazioni. Negli ultimi 14 giorni si è riscontrato un aumento del livello idrometrico di circa 14 cm, con un incremento in linea con le settimane precedenti, incremento esiguo conseguenza degli afflussi quanto mai ridotti.

Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 9 febbraio

Andamento Falda
La falda sta proseguendo nel fisiologico fenomeno di scarico. Si conferma quanto già analizzato nella precedente comunicazione anche se tende a scomparire la tendenza di un rallentamento Lomellina rispetto alla scorsa stagione invernale nella discesa del livello nella stazione di misura di Sartirana.

Il livello di falda si sta avvicinando ai valori riscontrati nel 2022 a pari data, mantenendo ancora un saldo positivo di qualche centimetro probabilmente per effetto della distribuzione temporale delle scarse piogge invernali che, in assenza di fenomeni intensi, hanno determinato una dinamica di percolazione più accentuata.

Con riferimento poi alla stazione di misura di Sartirana Lomellina si riporta anche l’andamento pluviometrico delle ultime 3 stagioni autunno invernali dove si vede come l’accumulo di pioggia autunnale sia in riduzione ma, ad attenuare questo calo, vi sia nella corrente stagione, una diversa distribuzione delle piogge più omogenea in tutto il periodo, con la totale assenza, ad oggi, di fenomeni intensi.

Si vede una diversa distribuzione temporale dei fenomeni con meno pioggia nei primi mesi autunnali e, pur mantenendosi molto sotto media, un lieve incremento annuale di precipitazione nei mesi invernali.

Scala di allarme riserva irrigua comparto risicolo e possibili interventi emergenziali

Si conferma la situazione riscontrata nella precedente analisi, diventano fondamentali i fenomeni, soprattutto nevosi sugli areali alpini dei prossimi 25/30 giorni. La situazione è da attenzionare in quanto tutti gli indicatori, come già riportato, sono purtroppo coerenti con lo scenario riscontrato lo scorso anno a pari data.

Per questo l’indicatore numerico è ipotizzato, stante le attuali condizioni complessive, è confermato a 13 su scala 15.

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