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ANALISI DI DETTAGLIO DELLE RISERVE IDRICHE IN AMBITO AGRICOLO, SITUAZIONE AL 22 FEBBRAIO 2023

Scritto da

Ing. Lasagna Alberto

Pubblicato il

24/02/2023

Prosegue l’imponente anomalia metereologica che ha determinato la siccità più imponente dell’ultimo secolo.

I modelli previsionali indicano per i prossimi giorni un tardivo episodio invernale che, se sufficientemente intenso, potrà determinare la prima significativa inversione di tendenza da 15 mesi a questa parte.

Pur con i limiti dimostrati dalla maggior parte dei sistemi previsionali, a causa della imponente modifica delle condizioni al contorno, parrebbe appunto che nei prossimi giorni si potrebbero verificare precipitazioni sotto forma di pioggia e neve e che potrebbero modificare l’accumulo di risorsa disponibile.

Questo auspicato evento potrebbe modificare, almeno parzialmente, uno scenario ad oggi quanto mai complesso e, purtroppo, molto simile a quello riscontrato alla stessa data nel 2022.

Desta particolare preoccupazione la totale assenza di accumulo nevoso significativo che, pur in presenza di temperature quanto mai elevate anche in quota negli ultimi giorni, non ha portato ad incremento degli afflussi al sistema lacuale: il Lago Maggiore, nonostante il mantenimento delle erogazioni quanto mai ridotte in essere dal 10 gennaio, ha interrotto la fase di significativa crescita proprio a causa dei ridottissimi afflussi.

La falda prosegue nella fase di fisiologico abbassamento con un andamento attualmente simile a quello del 2022.

Gli invasi idroelettrici presentano, secondo i dati pubblicati dall’Autorità di Bacino, un riempimento del 31%. Anche questo dato, già di per sè allarmante, deve essere letto in modo ancora più attento tenendo conto nuovamente dello scarsissimo accumulo nevoso.

Occorre, valutato il fenomeno meteorologico atteso nei prossimi giorni, adottare tutte le precauzioni atte a preservare in ogni modo le riserve e favorirne l’accumulo, intervenendo con coraggio e ricorrendo a tutte le azioni, anche straordinarie, necessarie comprese deroghe al DMV/DE.

Analizzando nel dettaglio.

Riserve Nevose:

L’analisi delle riserve nevose, dal punto di vista statistico, si concentra sulla porzione di alpi Pennine, nell’intorno del Monte Rosa, dato quanto mai significativo per le riserve utili alla frazione occidentale di pianura irrigua lombarda pur trattandosi di accumuli piemontesi, si ricorda una volta ancora come questo dimostra la necessità di una gestione sempre più a livello di bacino e sovra regionale delle risorse irrigue.

L’accumulo medio nelle 4 stazioni considerate si mantiene purtroppo al di sotto di quanto riscontrato lo scorso anno a pari data ed è il più basso degli ultimi 16 anni.

Lo stato attuale delle riserve è riportato nel seguente grafico che evidenzia il ridotto accumulo nevoso e come la tendenza dell’accumulo medio sia in costante calo negli anni.

Lago Maggiore

Il lago Maggiore presenta, ad oggi, un’altezza di circa 26 cm sullo zero idrometrico di Sesto Calende.

Prosegue la risalita del livello idrometrico ottenuta con la pesante riduzione delle portate in uscita, purtroppo negli ultimi giorni l’estrema esiguità degli afflussi ha determinato un drastico rallentamento dell’incremento del livello idrometrico. Le auspicate piogge previste nei prossimi giorni potrebbero far riprendere il trend di crescita.

Negli ultimi 14 giorni si è riscontrato un aumento del livello idrometrico di appena 5 cm contro i 14 cm delle due settimane precedenti, un dato oggettivamente allarmante.

Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.

Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 22 febbraio

Andamento Falda

La falda sta proseguendo nel fisiologico fenomeno di scarico. Si conferma quanto già analizzato nella precedente comunicazione anche se tende a scomparire la tendenza di un rallentamento Lomellina rispetto alla scorsa stagione invernale nella discesa del livello nella stazione di misura di Sartirana.

Il livello di falda si sta avvicinando ai valori riscontrati nel 2022 a pari data, mantenendo ancora un saldo positivo di qualche centimetro probabilmente per effetto della distribuzione temporale delle scarse piogge invernali che, in assenza di fenomeni intensi, hanno determinato una dinamica di percolazione più accentuata.

Con riferimento poi alla stazione di misura di Sartirana Lomellina si riporta anche l’andamento pluviometrico delle ultime 3 stagioni autunno invernali dove si vede come l’accumulo di pioggia autunnale sia in riduzione ma, ad attenuare questo calo, vi sia nella corrente stagione, una diversa distribuzione delle piogge più omogenea in tutto il periodo, con la totale assenza, ad oggi, di fenomeni intensi.

Si vede una diversa distribuzione temporale dei fenomeni con meno pioggia nei primi mesi autunnali e, pur mantenendosi molto sotto media, un lieve incremento annuale di precipitazione nei mesi invernali.

Scala di allarme riserva irrigua comparto risicolo e possibili interventi emergenziali

Si conferma la situazione riscontrata nella precedente analisi, diventano fondamentali i fenomeni, soprattutto nevosi sugli areali alpini dei prossimi 15 giorni. La situazione è da attenzionare in quanto tutti gli indicatori, come già riportato, sono purtroppo coerenti con lo scenario riscontrato lo scorso anno a pari data.

Per questo l’indicatore numerico è ipotizzato, stante le attuali condizioni complessive, è confermato a 13 su scala 15.

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