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TRICICLAZOLO NEL RISO EXTRA-UE: EVENTUALE AUMENTO É DA VINCOLARE A RIGIDE REGOLE PER TUTELARE COMPARTO ITALIANO LEADER IN EUROPA

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Confagricoltura

Pubblicato il

24/02/2023

Confagricoltura chiede al governo di intervenire sui contenuti del provvedimento comunitario in via di definizione sull’innalzamento dei limiti di Triciclazolo consentito nel riso importato dai Paesi extra-UE. Per il presidente, Massimiliano Giansanti, l’iniziativa della Commissione europea “rischia di arrecare gravi danni alla produzione risicola nazionale”.

Un primo passo in tal senso è stato fatto a fine gennaio scorso dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), che ha confermato la proposta di portare il limite massimo residuo consentito del fungicida dagli attuali 0,01 mg/kg a 0,09 mg/kg.

L'innalzamento proposto dall'Efsa rappresenta una minaccia per la filiera interna e per la competitività delle sue imprese per le quali, bisogna ricordarlo, l’uso del Triciclazolo è vietato.

Per questo motivo Confagricoltura chiede al governo di lavorare affinché venga introdotta un import tolerance sul massimo residuo consentito. Nel caso non fosse possibile bloccare l’adozione del provvedimento, la Confederazione chiede che l'innalzamento del limite massimo sia comunque subordinato all'autorizzazione di emergenza dell'uso di Triciclazolo per i risicoltori italiani e che tale innalzamento venga realizzato con gradualità. Richieste presentate da Agrinsieme – di cui Confagricoltura fa parte - ai ministeri dell’Agricoltura e della Salute.

Per la Confederazione, se l’incremento venisse approvato, il primo a subirne gli effetti sarebbe il comparto risicolo italiano, leader in Europa con circa 230mila ettari in produzione e 1,5 milioni di tonnellate circa (quasi la metà della produzione di risone nella UE).

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