Con la disposizione in commento si interviene sull'art. 1 comma 44 della L. n. 232/2016, concernente l'esclusione dei redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, iscritti alla previdenza agricola, dalla base imponibile dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali comunale e regionale, stabilendosi che l’esenzione viene estesa anche all’anno 2023.
Si tratta di un’ulteriore proroga della disposizione introdotta per la prima volta dalla legge di bilancio 2017 e poi replicata dalle successive leggi di bilancio:

L’esenzione dall’IRPEF riguarda sia i terreni posseduti e condotti da CD e IAP, sia quelli presi in affitto per curarne la conduzione; si evidenzia che in questa seconda ipotesi, il beneficio fiscale si applica esclusivamente al reddito agrario, in quanto il reddito dominicale deve essere dichiarato e assoggettato a imposizione dal proprietario del fondo.

Si ricorda, poi, che l’Agenzia delle Entrate in una precedente circolare (circolare 8/2017 paragrafo 9) ha chiarito che il beneficio riguarda esclusivamente le persone fisiche in possesso della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale iscritti nella previdenza agricola e le società semplici che attribuiscono per trasparenza i redditi fondiari ai soci persone fisiche, in possesso della qualifica di CD o IAP.

Ne sono invece esclusi i soci di Snc e di Sas, a prescindere dalla circostanza che le società agricole abbiano optato per la determinazione del reddito su base catastale, in quanto il loro reddito conserva sempre la natura di reddito d’impresa (circolare 50/2010).
Infine, beneficiano dell’agevolazione anche i familiari coadiuvanti del coltivatore diretto se appartenenti al medesimo nucleo familiare e iscritti nella gestione assistenziale e previdenziale in qualità di coltivatori diretti ( art. 1 comma 705 L. n. 145/2018).